IL MERCATO IMMOBILIARE DURANTE LA PANDEMIA

IL MERCATO IMMOBILIARE DURANTE LA PANDEMIA

IL MERCATO IMMOBILIARE DURANTE LA PANDEMIA

"(estratto dal Sole 24 Ore)"

 

 

La passione per la casa ha superato tutte le crisi economiche e probabilmente, persino quelle epidemiologiche. Nel passaggio dal 2018 al 2019 le compravendite di prima casa sono passate da 367.209 a 400.155, il 9% in più. I prezzi, certo, risentono dell’andamento generale ma a livello generale non si presentano aumenti, quindi risulta essere più semplice acquistare casa.

Il trend positivo per il mercato della casa innescato alla fine del lockdown della scorsa primavera persiste nell’ultimo trimestre del 2020. È il dato che emerge dall’osservatorio sul mercato immobiliare pubblicato dall’agenzia delle Entrate. Nel quarto trimestre dell’anno passato i volumi di compravendita del settore residenziale hanno registrato un aumento dell’8,8%, con 15 mila abitazioni in più scambiate rispetto al quarto trimestre 2019. 

 

 

Al palo le maggiori città a parte Roma e Genova

 

Nelle otto principali città italiane il mercato, invece, la situazione è decisamente più variegata. Accanto a città nelle quali il mercato è rimasto fermo, come Palermo,Napoli e Torino, ci sono capoluoghi nei quali il trend è positivo come Roma (+7,9%) e Genova (+8,4%) e centri dove i cali sono più consistenti: Milano (-8,9%), Bologna (-5,4%), Firenze (-3,9%). Per le otto città dal 2014 si è rilevato un trend di crescita, con poche eccezioni limitate a singoli dati trimestrali, che raggiunge l’apice intorno al 2016 per poi essere seguita da una fase di progressivo rallentamento fino alla ripida svolta in negativo nei primi due trimestri del 2020, a cui fa seguito, nelle ultime due rilevazioni, una nuova tendenza di parziale recupero. 

 

Come si muove il valore del Mattone 

 

Secondo i dati istat, nel terzo trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, i prezzi delle abitazioni sono aumentati del 2%. 

Nello stesso periodo le quotazioni residenziali nell’area euro sono salite del 4,9%. Di analoga entità sono stati i tassi di crescita tendenziale per l’area dell’euro nel primo e nel secondo trimestre del 2020, rispettivamente +5,1% e +4,9%. Insomma L’italia resta fanalino di coda in Europa. 

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